L'importanza dell'accessibilità nella progettazione degli edifici

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Sostenibilità
06/04/2023

Progettare edifici accessibili in favore della libertà di movimento.

Da quasi 40 anni esistono normative precise che disciplinano specificatamente modi e tempi di attuazione riguardo alla "progettazione priva di barriere architettoniche".

Oggi l'architettura moderna converge inevitabilmente per esigenze di mercato alla realizzazione di edifici sostenibili allo scopo di avere un impatto positivo sull'ambiente o al fine di aumentare il valore degli immobili, ma trascurando, spesso non volendo, l'importanza dell'accessibilità nella progettazione degli edifici.

In un mondo sempre più digitale e caratterizzato da parecchie attività personali, lavorative e/o scolastiche svolte a distanza, la gente limita, spesso senza rendersene conto, il contatto umano diretto. Di conseguenza, diventa peculiare porsi come obiettivo primario realizzare edifici, spazi, e servizi accessibili a tutti, allo scopo di offrire un paritetico contributo all'intera società, soprattutto per mantenere tutte quelle relazioni a stretta vicinanza fisica con le persone che riteniamo fondamentali nella nostra vita quotidiana.

La creazione di progetti privi di barriere architettoniche viene solitamente scambiata come una tipologia di progetti esclusivi e speciali indirizzati alle persone diversamente abili, tuttavia questo tipo di approccio è ormai ritenuto antiquato e appartenente a un retaggio obsoleto.

Dal 1995 ad oggi, grazie all'immissione nell'ambito dell'architettura dei Principi Della Progettazione Universale, che in seguito sono stati ufficialmente riconosciuti dalla Convenzione ONU in merito ai Diritti delle persone affette da disabilità, è stato compiuto un enorme e considerevole passo avanti allo scopo di agevolare la realizzazione di spazi ed edifici accessibili in modo più esteso possibile a tutti e non solamente per aree dedicate esclusivamente ai disabili.

Qui di seguito troverete elencati i "7 principi della Progettazione Universale":

1. Utilizzo equo: gli ambienti, gli oggetti e i servizi devono essere progettati in modo da poter essere usati da tutti;
2. Utilizzo flessibile: deve poter essere usato da persone con diverse abilità;
3. Utilizzo intuitivo e semplice: scopo e funzione del prodotto (o del servizio) devono essere di facile comprensione;
4. Facile percettibilità delle informazioni: le informazioni devono essere di facile comprensione anche per chi ha esigenze e abilità diverse;
5. Tollerare gli errori: deve essere progettato in modo da ridurre al minimo i pericoli dovuti ad usi errati del prodotto;
6. Limitare lo sforzo fisico: il design deve funzionare con il minimo sforzo fisico;
7. Spazi e misure per l'utilizzo e l'avvicinamento: le dimensioni e lo spazio del design sono adatti per essere approcciati ed usati da chiunque, indipendentemente dalle sue caratteristiche fisiche e dalle sue abilità.

Questi 7 principi di progettazione non vanno considerati solamente a livello costruttivo, ma come una "strategia precisa" che indirizza l'obiettivo degli architetti sulla realizzazione di strutture che soddisfino a pieno i bisogni delle persone, considerando l'età, le caratteristiche fisiche (dimensioni, capacità) e soprattutto rispetto a tutti quei drastici e fastidiosi cambiamenti a cui la vita ci sottopone col passare degli anni.

Il decreto ministeriale 236/89 indica nel dettaglio il significato di "barriera architettonica", illustrandolo come "di qualsiasi tipo di impedimento", fisico e non che ostacoli la vita quotidiana in qualsiasi tipo di struttura, spazio pubblico e/o privato o nell'utilizzo di componenti e attrezzature. Inoltre il decreto espone dettagliatamente tutti i particolari riguardo all’abbattimento delle barriere architettoniche basandosi sui "3 principi fondamentali della progettazione universale", vale a dire l'accessibilità, l'adattabilita e la visitabilità.

Il decreto ministeriale 236/89 è la sola legge ad interessarsi "all'abbattimento delle barriere architettoniche" per quanto riguarda gli immobili privati o pubblici.

Esistono normative chiare e precise a livello Europeo (EN 8140 e EN 8141) che indicano la tipologia di componenti, attrezzature e materiali idonei in fase di progettazione ed edificazione, mentre per quanto riguarda i confini comunitari bisogna fare riferimento alla Direttiva Macchine 42/2006.

Generalmente, bisognerebbe sempre progettare evitando barriere ma, purtroppo, stando alle norme vigenti, i fondamenti dell'accessibilità vengono applicati esclusivamente nell'eventualità in cui l'opera faccia parte del campo di applicazione. Basterà seguire le norme che si riferiscono a questi tipi di interventi al fine di favorire la fruibilità.

 

Abbattimento delle barriere: come farlo?

La libertà di movimento negli spazi vivibili e l’abbattimento delle barriere architettoniche sono una prerogativa fondamentale, sia per la progettazione di edifici privati che pubblici. Se prendessimo come riferimento l'accessibilità degli edifici privati, bisognerebbe eliminare tutti quegli ingombri che precludono, o rendono difficoltosa, la fruizione o l'impiego degli spazi a tutte le persone che soffrono di limitate capacità motorie e/o sensoriali a causa della vecchiaia o per periodi temporanei.

Le scale in questi casi, sono l'ostacolo più arduo per anziani, invalidi e tutte quelle persone che soffrono di un infortunio momentaneo che ne limita i movimenti e impedisce loro l'accesso al proprio appartamento o al piano superiore della propria casa.

I montascale (per scale interne, esterne, dritte o curve) in queste circostanze sono le soluzioni più congeniali e sicure per superare rampe di gradini anche piuttosto alte, sia per persone in grado di sedersi autonomamente (utilizzando un montascale fornito di comoda poltrona), o per chi è costretto a usufruire di una carrozzina per spostarsi ( sfruttando l'ausilio di un'ampia pedana servoscale per scendere e salire).

Oltre al montascale e al servoscale sono presenti sul mercato le piattaforme elevatrici, indicate soprattutto per disabili e anziani. Utilizzate principalmente per l'esterno, al contrario dei classici ascensori, non necessitano del vano macchina e sono l'ideale in caso di restauro, riqualificazione di un immobile o di uno spazio.

Negli edifici pubblici invece, per migliorare l'accessibilità in ospedali, chiese, musei, fiere, palazzetti ecc., a causa di ostacoli come marciapiedi, gradini, rampe di scale, assenza di ascensori o servizi limitati, si può ricorrere all'utilizzo di rampe d'accesso per oltrepassare dislivelli minimi, servoscale, montascale o piattaforme elevatrici adatte alle dimensioni spesso considerevoli di spazi ed aree pubbliche.

 

Accessibilità negli edifici: gli infissi

Un ulteriore ausilio di cui si può usufruire, sia in ambito pubblico che privato, in fase di costruzione è dato dall'uso di infissi che favoriscono la fruibilità quotidiana in ogni tipologia di struttura tramite l’impiego di  porte e finestre scorrevoli che utilizzino una soglia 0 mm ( link alla pagina soglia 0 mm di Schüco pws) al fine di eliminare gli ingombri a  livello del pavimento,  facilitandone l’accesso. In questo caso possono essere molto utili gli infissi scorrevoli in PVC Schüco caratterizzati da eccellenti caratteristiche tecniche e da un design moderno, che si sposano perfettamente all'idea di libertà di movimento legata all'importanza dell'accessibilità nella progettazione degli edifici.

 

Per concludere si può affermare che spazi fruibili privi di barriere architettoniche, valorizzano in modo esponenziale strutture, edifici, spazi e attrezzature all'uso di tutti, ovvero anche per quelle persone con particolari esigenze a livello motorio, sensoriale dovuti a malattie, vecchiaia o momentanei infortuni, favorendo l'inclusione sociale rispetto ai tempi passati.

 

 

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